Il Cesanese di Affile premiato a Merano: la storia ricomincia
Articolo pubblicato sul numero di gennaio 2012 della rivista mensile "Il Cittadino"
Ancora un premio per il Cesanese di Affile: il Gaiano 2008, prodotto di punta della Azienda Agricola Colline di Affile, entra tra i big del Lazio sulla Guida ai Migliori Vini d'Italia 2012 di Ian D'Agata e Massimo Comparini. La premiazione è avvenuta all’International Merano WineFestival lo scorso 5 novembre. Il Gaiano 2008, con un punteggio di 91/100, è uno dei soli 10 vini del Lazio menzionati nella guida.
La vicenda del Cesanese di Affile è una delle poche storie positive dell’’ultimo decennio nell’Alta Valle dell’Aniene: ad un passo dalla morte ha ritrovato una nuova giovinezza. Nel mondo enologico della fine degli anni novanta il Cesanese di Affile veniva considerato un vino fantasma, una DOC “di carta”, senza più prodotto e senza alcuna prospettiva. Eppure era un vino famosissimo, noto ai Romani e pluripremiato negli anni trenta del novecento in Italia e all’estero. Per questo la sua zona di produzione era stata comunque inserita tra quelle autorizzate a produrre vino DOC anche senza produttori ufficiali.
Ma tutti nei dintorni sapevano che le vigne ad Affile - borgo simbruino d’alta collina vicino Subiaco - erano ancora lì e ancora producevano un’ottima uva Cesanese di Affile; uva nata tra questi monti, e da questi monti partita per essere coltivata in altre zone del Lazio. E quando capitava di bere un bicchiere del vino prodotto con quell’uva in quel territorio, anche se con metodi familiari e procedure antiche, si notava all’istante la differenza da altri prodotti.
Così, agli inizi del 2000, un gruppo di coltivatori affilani costituiscono coraggiosamente una cooperativa di produzione, combattendo anche contro un diffuso scetticismo locale, figlio di una atavica diffidenza alle novità, e riescono con questa operazione ad evitare la definitiva abolizione della DOC, in prospettiva una vera iattura per un territorio con grosse difficoltà economiche e con scarse filiere produttive. E finalmente, nel 2004, nasce il primo Cesanese di Affile DOC, primo vino immesso sul mercato prodotto in questa piccola zona di produzione in provincia di Roma a cavallo tra i comuni di Affile, Arcinazzo e Roiate. La DOC è piccola, la produzione è limitata, ma le prime 2000 bottiglie vengono vendute con sorprendete facilità ed ad un prezzo impensabile per i coltivatori locali.
Quell’esperienza serve a comprendere il valore intrinseco del Cesanese di Affile: il prodotto è valido ed è di prospettiva, ma bisogna farlo crescere e migliorare perché, passata la curiosità iniziale, dovrà confrontarsi con prodotti e storie vitivinicole importanti e consolidate, anche limitrofe.
Nascono nuovi produttori e si piantano nuove vigne; è un progresso costante anno su anno che culmina nell’ulteriore successo del nuovo riconoscimento ufficiale attribuito a Merano.
Il Cesanese di Affile sta crescendo, lentamente e costantemente, e lentamente sta acquisendo quote di mercato italiane ed estere. All’iniziale curiosità per un prodotto storico si sta sostituendo pian piano la consapevolezza, da parte degli esperti, di avere di fronte un prodotto unico, con un suo carattere peculiare ed inconfondibile, nel colore e nel sapore, e del quale, probabilmente, ancora debbono essere esplorate le potenzialità di crescita.
Un tempo erano in pochi a poter dire di aver bevuto il Cesanese di Affile, oggi sempre più persone conoscono ed apprezzano questo vino. Complimenti allora ai produttori locali ed agli abitanti di Affile, capaci di salvare, al contempo, un pezzo del loro passato e una fetta del loro futuro.
Benedetto Appodia