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Il primo ricordo di sofferenza risale a quando avevo circa quattro anni. Ho contratto il morbillo. E’ stata durissima. Ricordo la febbre a 40 e la sensazione della stanza che girava vorticosamente intorno a me. Ricordo le facce di mia madre, di mio padre, delle mie sorelle che a turno mi apparivano ogni volta che riuscivo ad aprire gli occhi. Anche se ero molto piccolo mi accorgevo della loro preoccupazione quando mi guardavano. Credo mi abbiano vegliato a turno. Ricordo poi la lenta guarigione in compagnia di mio nonno, un reduce del primo conflitto mondiale che mi intratteneva coi sui racconti di quella guerra. Ricordo poi la gioia di tutta la famiglia, della maestra e soprattutto del sottoscritto quando finalmente son potuto tornare a scuola.

 

 

Qual è oggi il valore di una fotografia? Non parlo della fotografia come ottava arte, ma del valore intrinseco di un singolo scatto. Escludendo i fotografi professionisti dal ragionamento, il valore di una singola foto, di un singolo scatto amatoriale dei nostri giorni per le leggi di mercato è pressoché risibile.

Nell’ambito delle celebrazioni per i 40 anni della Biblioteca Comunale di Subiaco, l’Università Popolare ha organizzato il 18 novembre 2018 “Omaggio a Gina Lollobrigida”, un momento per riscoprire la carriera e le opere di una delle attrici italiane più famose al mondo. Due le motivazioni che hanno ispirato questo omaggio: l’attribuzione della stella sulla Walk of Fame di Hollywood, avvenuta nel febbraio di quest’anno, e il ruolo che la Lollobrigida ha avuto nella storia delle Biblioteca di Subiaco. Infatti fu proprio lei a fare da madrina il 7 ottobre 1995 alla inaugurazione dell’attuale Centro Culturale di Subiaco, dove è appunto ospitata la biblioteca e dove si sono svolti tutti gli eventi per la celebrazione dei 40 anni dalla sua istituzione.

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Ruderi della Chiesa di Santa Maria di Colle Ratti a Subiaco

Io c’ero quel giorno a Colle Ratti e mille volte ho rivissuto quei momenti. Sono nato oltre venti anni dopo, ma quel pomeriggio di maggio del 1944 la mia vita era lì, insieme ad Innocenza Pelliccia ed ai suoi cinque figli. Zia Nocenza, come noi la chiamavamo, aveva sposato zio Peppe Refrigeri, il fratello di mia nonna Giovanna. Quel giorno Zia Nocenza morì, all'età di 33 anni, e morì insieme a tutti i figli. Se non fossero morti avrei potuto chiamarli zii: zio Nazzareno, di 13 anni, zia Maria, di 11 anni, zia Rosa, di 7 anni, zia Fernanda, di 5 anni e zio Antonio di 2 anni.

 

Il 24 maggio di quest’anno non poteva essere un giorno qualunque. Cento anni fa l’Italia iniziava la sua partecipazione alla prima guerra mondiale. Un conflitto che ha visto morire 600.000 soldati italiani provenienti da tutta la penisola. Era necessario che anche Subiaco riportasse alla luce i termini e i modi del coinvolgimento della propria comunità in quel conflitto.